È stata da poco costituita l’Associazione «Abao Sankuru Onlus», Associazione di assistenza e di aiuto ai bambini abbandonati ed orfani nel Sankuru, distretto della Repubblica Democratica del Congo in Africa. L’iniziativa è guidata da don Claude Okondjo, prete della diocesi di Tshumbe, attualmente in cooperazione pastorale presso la parrocchia di Santa Lucia ad Antignano. Ecco il testo dell'Intervista de "La Settimana di Livorno" (SL) a "Don Claude" (DC) pubblicato il 02 aprile 2006.
SL/ Ciao don Claude! Puoi presentarti e dire cosa è l’ABAO Sankuru ai lettori de «La Settimana»?
DC/ «Sono vicario presso la parrocchia di Santa Lucia ad Antignano, presidente e procuratore dell’Associazione "ABAO Sankuru Onlus" in Italia e mi chiamo don Claude OKONDJO di origine congolese e nativo del Sankuru. "ABAO Sankuru Onlus" è una Associazione di Assistenza e di aiuto ai bambini abbandonati ed orfani nel Sankuru, distretto della Provincia del Kasai-Oriental, che dal 18 febbraio 2006, con la promulgazione della nuova costituzione del paese, si conta fra le prossime nuove Provincie della Repubblica Democratica del Congo. Sankuru è una zona del centro della Repubblica Democratica del Congo che copre una superficie di 105.000 kmq con una popolazione stimata circa 1.500.000 abitanti.Tutti parlano la stessa lingua Otetela e dunque non hanno nessuna difficoltà di comunicazione fra di loro».
SL/ Si può dire che l’Associazione ABAO è appena nata. Oltre a te, su chi può contare in Congo? Esiste già qualche riferimento?
DC/ «Effettivamente l’Associazione "ABAO Sankuru Onlus" è una neonata, perché è stata costituita il 6 ottobre 2005. Quindi la nostra associazione è giovane, ha solo 5 mesi. Però, l’idea per questa iniziativa è nata quando ero parroco di Ekenyi a Wembonyama nella diocesi di Tshumbe, già nel 2000. Inizialmente abbiamo pensato di portarla avanti con le esperienze di altre associazioni e di diversi contatti che potevano essere utili ai bambini del Sankuru. Attualmente l’Associazione dispone, anche nella Repubblica Democratica del Congo, specialmente nel Sankuru, di una struttura operativa diretta da don André Omeonga con la collaborazione di laici ed ecclesiastici.
Per ora, quando è stato fatto qualcosa per i bambini del Sankuru, è stata sempre la Chiesa ad operare perché le associazioni Onlus o ONG, che sono nate quasi tutte con la guerra, non hanno ancora la possibilità di essere attive per mancanza di cooperazione e di sostegno. Prima della guerra la Chiesa è stata sempre come la madre adottiva di tutti. Anche oggi si può contare sugli impegni instancabili e lodevoli della Chiesa (Diocesi di Tshumbe e di Kole) con la collaborazione di tutti coloro che intendono impegnarsi fattivamente al servizio del Sankuru, distretto svantaggiato e trascurato dalla politica amministrativa del Paese.
Insomma si può contare non soltanto sui connazionali, ma anche sugli amici del Sankuru, in RDCongo o fuori Congo».
SL/ L’Associazione si occuperà principalmente di sanità, alfabetizzazione di base, attività ludiche e difesa dei diritti dei bambini. Vi sono già dei progetti concreti su cui finalizzare una raccolta fondi? È stato già realizzato qualcosa sul territorio?
DC/ «I progetti concreti su cui vogliamo sollecitare qualche sostegno economico non mancano. Abbiamo l’ardente desiderio di costruire, in primo luogo, un Centro di accoglienza per tutti i bambini abbandonati ed orfani del Sankuru in cui si svolgerà l’alfabetizzazione di base, verrà formato il personale, e verranno svolte le attività sportive.
Vorremmo avere a disposizione dei bambini un Centro sanitario di riferimento dove fosse possibile curarsi e procurarsi le medicine senza difficoltà. Ci sono dei bambini che hanno abbandonato la scuola per mancanza di possibilità economiche, ci sono altri che hanno voglia di andare a scuola ma non possono perché non trovano nessun sostegno.
Con questo voglio dire che dobbiamo impegnarci ad iniziare qualche progetto per un sostegno scolastico, magari attraverso la pratica dell’adozione a distanza e già qualcuno si sta facendo avanti. Tre persone, livornesi, tramite l’Associazione "ABAO Sankuru Onlus", hanno preso in carico l’adozione di tre bambini.
Sul territorio, c’è ancora tanto da fare. Noi siamo riusciti, con i nostri scarsi mezzi finanziari, a sostenere solamente un piccolo numero di bambini a livello scolastico, sanitario e come vestiario. Però volendo allargare i suoi orizzonti, l’Associazione intende essere presente in ogni territorio del Sankuru, cioè a Lusambo, a Lubefu, a Katako-Kombe, a Lodja, a Lomela e a Kole con l’assistenza e l’aiuto di chi si sente coinvolto a sostenere la causa di questi esseri umani».
SL/ Attualmente vivi in Italia. Quando hai lasciato la RDCongo, quale era la situazione? Quanti possono essere i bambini che non hanno nessuno nel Sankuru?
DC/ «Io vivo in Italia per un motivo pastorale. Ho lasciato il Sankuru, e quindi il mio Congo-Kinshasa nel 2001 sotto lo “choc”e lo “stress” di una guerra che moltiplicava dei bambini senza padre e a volte senza nessun dei genitori. Però, mi sento sempre il cuore e la mente vicino alla mia patria attraverso il destino quotidiano dei bambini e dei giovani del Sankuru che soffrono politicamente, economicamente, intellettualmente, spiritualmente, fisicamente e psicologicamente. Sarebbe difficile fornire con esattezza il numero dei bambini abbandonati ed orfani che vivono nel Sankuru. Tuttavia, secondo la mentalità e la cultura del popolo Otetela, tutte le famiglie del Sankuru sono numerose, composte di almeno 8 figli. Se si considera l’intero Sankuru stimo circa in più di 800 i bambini privi dei genitori e di assistenza di ogni genere sparsi attraverso i territori di Lusambo, Lubefu, Katako-Kombe, Lodja, Lomela e Kole».
SL/ Per chi volesse saperne di più sull’Associazione ABAO Sankuru Onlus è possibile fare un clic su http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_diocesi/100/2009-09/28-213/2aprile2006.pdf o contattare Don Claude Okondjo scrivendogli in Via Fratelli del Conte, 60 – 57128 Antignano o contattandolo al numero 339/1301137.
Chi volesse partecipare alla raccolta di fondi per l’Associazione può fare il versamento sul Conto Corrente postale dell'Associazione n° 77509107 intestato a "ABAO SANKURU ONLUS" oppure effettuando un bonifico bancario presso il BANCO POSTA intestato a «ABAO SANKURU Onlus» - CODICE IBAN: IT39 G076 0113 9000 0007 7509 107 - CODICE BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX.
ELENA CERINI